Fabrica 4.0

L’era dell’abbondanza

La trasformazione digitale, o quarta rivoluzione industriale, come viene spesso anche definita, sta effettivamente cambiando le nostre vite, all’inizio con forte impatto nella vita privata e nelle relazioni sociali, ora anche con impatto sempre maggiore a livello professionale.

Si tratta di un periodo di grandi cambiamenti, che apre prospettive inesplorate, difficili anche solo da immaginare, a una velocità che ne rende difficile l’assimilazione nei vari aspetti che regolano le relazioni sociali, non ultimi gli aspetti normativi.

Quindi, come tutti i grandi cambiamenti sociali, il processo di Trasformazione Digitale è portatore di ansie, sia per eccesso di aspettative sia circa il reale impatto sulle nostre vite.

Partendo da questo scenario, con questo lavoro ho cercato di disegnare un quadro credibile e probabile per chiarire il significato e l’impatto di tale processo sulla società, sulle imprese e sugli individui.

Data la vastità dell’argomento, le considerazioni emerse vengono frazionate e presentate in 4 sezioni, di cui questa è la prima.

I titoli delle pubblicazioni avranno in comune il tema delle “Riflessioni su Industria 4.0 e Società”, con sottotiolo dedicato alla sezione trattata, secondo la seguente scaletta:

Parte 1 – L’ERA DELL’ABBONDANZA

Parte 2 – “THE WINNER TAKES IT ALL”, ovvero LO SCENARIO COMPETITIVO E IL MONDO NUOVO

Parte 3 – L’INEGUAGLIANZA, ovvero TANTO, PER MOLTI, MA… NON PER TUTTI

Parte 4 – LE PRECAUZIONI, ovvero COME PROTEGGERE IL NOSTRO FUTURO

L’ERA DELL’ABBONDANZA

Mai nella storia dell’uomo abbiamo attraversato una simile fase di benessere e di abbondanza.

Negli anni più recenti, dal termine della seconda guerra mondiale almeno fino al 2008, abbiamo vissuto un periodo di sviluppo che ha proceduto a velocità esponenziale.

Il livello di vita, almeno nel mondo occidentale, è aumentato in maniera stupefacente in un modo che ha reso possibile l’accesso a moltissimi, virtualmente a tutti, a condizioni agevoli, a oggetti complessi in grado di aiutarci nella nostra vita quotidiana, ad abitudini omogenee e ormai irrinunciabili. Ciò che solo cento anni fa era privilegio di pochi, oggi è alla portata di tutti.

Come è stato possibile?

La leva che ha consentito di raggiungere questi livelli è nello Sviluppo Tecnologico.

Esaminando il progresso dell’evoluzione dell’uomo, fin dalla sua comparsa, attraversando i vari periodi storici, è stato notato che, pur in presenza di elementi di grande rilevanza storica, quali la civiltà Greca, l’impero Romano, l’avvento del Cristianesimo e altri, solo con l’avvento della Rivoluzione Industriale, tra la fine del 1700 e il 1800, si osserva una crescita esponenziale del livello di vita e della numerosità della popolazione.

Quello che fino a quel momento è stato un progresso lento e magari costante, ma lento, ha subito una accelerazione improvvisa.

Cosa è successo?

(The Second Machine Age - E. Brynjolfsson; A. Mc Afee - Norton & Company - 2014)

 

Con l’invenzione delle macchine a vapore, per la prima volta si è avuta a disposizione energia meccanica, fisica, in grande quantità e a livelli non ottenibili dalle forme animali.

Ciò ha portato da una parte ad avere energia più a buon mercato, disponibile in grandi quantità, per fare cose prima inimmaginabili.

In sostanza, la disponibilità di ENERGIA FISICA, prima meccanica, poi più avanti nel tempo elettrica, ha consentito di realizzare opere e oggetti che prima non erano possibili, come manufatti di varia natura, i grattacieli, le grandi navi, gli aerei.

Ha svincolato la possibilità di realizzazione dalla forza umana e animale; ha consentito una vita meno faticosa e usurante di quanto era in passato, aumentando così le possibilità di vita delle persone e gradualmente incrementando il benessere sociale.

Progressivamente, l’evoluzione tecnologica ha consentito la diffusione delle informazioni e della tecnologia stessa; ha consentito a più persone di accedere alle novità e vantaggi dello sviluppo tecnologico, ne ha ridotto progressivamente i costi di fabbricazione, introducendo la produzione di massa.

Ha prodotto il mondo che conosciamo.

Ma non è stato tutto improvviso.

Si è avuta una gradualità di sviluppo, dalla forza umana alla forza animale e poi quella della macchine, con l’invenzione delle macchine a vapore, ma solo quando il rapporto quantità di energia prodotta e sforzo per ottenerla si è equilibrato, fenomeno che ha richiesto qualche decennio, la disponibilità di energia è diventata forza dirompente, provocando la crescita esponenziale delle condizioni di vita.

Oggi ci troviamo a vivere una fase ulteriore di sviluppo tecnologico nella quale un’altra tipologia di energia è stata generata e sviluppata: l’ENERGIA DI CALCOLO, o ENERGIA INTELLETTUALE o COGNITIVA

L’introduzione delle tecnologie informatiche non è di questi anni, essendo iniziata già durante la seconda guerra mondiale, con la macchina di Turing per la decifrazione del codice Enigma, poi con l’introduzione dei calcolatori negli anni ’50 e ’60, per passare poi alla realizzazione dei microprocessori a opera di Federico Faggin e quindi alla graduale introduzione di elaboratori, poi PC e così via dagli anni 80 in avanti, ma è di questi anni l’enorme ed esponenziale, sempre più veloce sviluppo delle capacità di elaborazione, la sempre maggior miniaturizzazione, il sempre minor consumo energetico, la sempre maggiore riduzione dei costi, la sempre maggior disponibilità delle tecnologie e dei dispositivi per usarla.

Dai computer per la decodifica dei codici di guerra tedeschi, nella seconda guerra mondiale, a Deep Blue, il primo computer che ha battuto un uomo a scacchi, a Watson, il computer con cui puoi parlare e farti capire, esempio di AI, all’assistente che ci capisce e che già da tempo oggi abbiamo nelle nostre mani (Siri, di Apple, negli i-Phone), sono passati poco più di 70 anni.

Dal primo telefono negli anni 80 agli smartphone del 2007, son passati poco più di 20 anni e poi solo 10 per arrivare agli strumenti che oggi quasi tutti utilizziamo quotidianamente.

La spinta tecnologica che stiamo vivendo è dimostrata dalla cosiddetta Legge di Moore, che teorizza come con un periodo di circa 18 mesi, la capacità di elaborazione dei microprocessori raddoppia mentre il costo per ottenerla, si dimezza.

Dal diagramma riportato qui sotto, si evidenzia che tale andamento non riguarda solo i microprocessori, ma anche altri elementi che partecipano alla stessa evoluzione.